La Relazione della Banca d’Italia fa il tradizionale punto sull’evoluzione dei mezzi di pagamento in Italia. Nel 2015 i pagamenti con carte sono cresciuti del 12,4%, con 44 operazioni medie per ogni italiano. Con una forte spinta delle carte di debito e delle prepagate 

Di Giovanni Medioli   

A doppia cifra: la crescita dell’utilizzo delle carte di pagamento in
Italia nel 2015, secondo la Relazione annuale della Banca d’Italia, ha superato
questo traguardo. I pagamenti effettuati mediamente da ogni italiano l’anno
scorso con carte di credito o di debito sono infatti cresciuti del 12,4%
rispetto al 2014. Una crescita vigorosa che può essere confrontata con un
incremento del 7,1% annuo nel periodo 2011-2014 nei Paesi dell’area euro e
dell’8,5% nell’Unione a 27. Le transazioni regolate con carte in Italia,
compresi i prelievi presso gli Atm, hanno visto nel 2014 un controvalore di 335
miliardi di euro, nel 2015 di 362 miliardi di euro con una crescita dell’8%. 

Il merito di questa crescita è quasi tutto del PagoBancomat
e delle altre carte di debito, emessi dai circuiti internazionali e da
Postamat, che hanno visto un aumento molto rilevante: +16,3% nel numero delle
operazioni e +16,8% nel controvalore. Ancora più forte la crescita del segmento
più giovane, quello delle carte prepagate, che ha visto un balzo di oltre il
28% sia del numero di operazioni che degli importi globali. In lieve crescita
anche i prelievi agli Atm: +2,1% il numero delle operazioni e +4,4% gli
importi. 



Fonte:
Banca d’Italia – Relazione Annuale 2015, Appendice – Tavola a14.17


Fonte:
Banca d’Italia – Relazione Annuale 2015, Appendice – Tavola a14.21


I
pagamenti con le carte

Certo, questa crescita abbastanza vigorosa ancora
non è sufficiente a colmare il gap nell’utilizzo dei sistemi di pagamento
evoluti che ha l’Italia rispetto ai paesi del Nord Europa: se ogni italiano nel
2015 ha effettuato mediamente meno di 44 operazioni con la sua carta, la media
pro capite nell’Area euro è stata di più di 86 operazioni e nell’intera Unione
(che comprende però anche un paese finanziariamente evoluto come il Regno Unito)
di oltre 97. A poco vale notare come alcune nazioni possano falsare la
statistica con numeri decisamente fuori scala, come il Lussemburgo dove le
operazioni medie compiute da ogni cittadino con la sua carta di pagamento sono
state 2.933 (più di 8 al giorno per ogni abitante del Granducato, neonati e
ottuagenari compresi) ed evidentemente l’uso del contante è ormai passato di
moda. Se può essere un (relativo) motivo di soddisfazione l’anno scorso abbiamo
superato i tedeschi (che hanno effettuato 41 operazioni con la carta pro
capite), ma siamo decisamente indietro rispetto a paesi come la Francia (143
operazioni pro capite), l’Olanda (193), il Belgio (137), il Portogallo (127),
ma anche rispetto ad Austria (66) e Spagna (59).

Un’altra buona notizia è che la diffusione delle
carte di pagamento, negli ultimi 10 anni è diventata più omogenea fra Nord,
Centro e Sud del paese: se nel 2005 solo il 53% delle famiglie del Sud e delle
Isole hanno utilizzato una carta di credito o di debito contro una media
nazionale del 60%, nel 2015 la percentuale delle famiglie del Sud e delle Isole
che la utilizzano è salita al 63% contro una media nazionale del 67%. Il gap si
è dunque ridotto da 7 a 4 punti percentuali, mentre a livello nazionale, nei
dieci anni (2005-2015) la diffusione delle carte di pagamento è cresciuta
complessivamente di 9 punti percentuali. 

I
pagamenti con assegni e bonifici

Secondo la Banca d’Italia in generale possiamo
considerarci, come nazione, in leggero ritardo su tutto il fronte dei pagamenti
diversi dal contante, con 87 operazioni pro capite nel 2015 contro una media
europea di 202 (la cifra è uguale per l’Area euro). Anche in questo caso stiamo
comunque aumentando il passo per uniformarci al resto del continente: nel 2015
l’utilizzo di assegni è calato del 11% sul 2014 con una media di 3,4
assegni emessi per ogni italiano. La media europea è stata di 7,1 assegni
emessi, quella dei paesi dell’Eurozona di 8,8 (con un calo del 6,8% sul 2014) ma
alcune nazioni hanno già praticamente rinunciato all’utilizzo di questo
“vecchio” sistema di pagamento: i Paesi Bassi, la Finlandia, l’Estonia, la Slovenia
e la Slovacchia, dove i cittadini non risultano aver emesso nessun assegno nel
corso del 2015. In altri paesi (Austria, Belgio, Germania, Grecia, Lussemburgo)
lo strumento è in via di estinzione con meno di 0,5 assegni emessi da ogni
cittadino, mentre si possono notare maggiori resistenze nei paesi dove pagare
con assegno è sempre stata un’abitudine radicata come in Francia, con i suoi
quasi 38 assegni emessi pro capite e un relativamente modesto calo dell’impiego
dello strumento del 5,9% rispetto al 2014.

Cresce, anche se con maggior lentezza, anche la
propensione degli italiani a utilizzare i bonifici: più di 24 a testa
nel 2015 con un incremento dell’8% contro una media continentale di 53 a testa
ma una crescita che nell’Eurozona si è fermata all’1,8%. Evidentemente in
Italia è in corso un recupero rispetto alla maggior diffusione delle pratiche
di home banking in Europa, dove ci sono paesi che hanno visto effettuare più di
100 bonifici a testa (Belgio, Finlandia, Lussemburgo, Olanda), 52 per la Francia
e 72 per la Germania. 

Fonte:
Banca d’Italia – Relazione Annuale 2015, Appendice – Tavola a14.19