La Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio (Feduf), in collaborazione con IPR Marketing, ha condotto, durante l’ultima edizione del Salone dei Pagamenti, un instant poll sul tema dei pagamenti digitali a circa 200 ragazzi di età compresa tra 14 e 17 anni.

 

I nativi digitali usano abitualmente carte prepagate, ma non si danno un budget di spesa, si fidano della tecnologia, ma non sanno cosa sono le criptovalute: ecco quanto emerge dalle risposte dei ragazzi a un instant poll di IPR Marketing per la Feduf, realizzato a Milano, dal 22 al 24 novembre 2017, durante Il Salone dei Pagamenti.

“Al di là delle varie risposte – ha commentato Giovanna Boggio Robutti, Direttore Generale della Feduf  ‐ emerge che il nostro sforzo di educazione finanziaria sulle nuove generazioni deve continuare, anche e soprattutto per sensibilizzare i giovani a un uso consapevole del denaro, che proprio grazie alla tecnologia è meglio gestibile: sono infatti numerosi i dispositivi che oltre a consentire transazioni online in tempo reale permettono di avere sempre sotto controllo il proprio budget e di impostare obiettivi di spesa tarati sulla effettiva disponibilità finanziaria.”

Gli intervistati sono tutti, per età, nativi digitali, ma su cosa significhi esserlo hanno opinioni molto diverse: avere la vita più facile grazie alla tecnologia (33%); vivere parallelamente online e offline (30%); poter fare qualunque cosa attraverso un dispositivo mobile (25%); considerare la rete un universo esperienziale (20%). Ma quanto sono disposti a spendere i ragazzi dai 14 ai 17 anni online? A questa domanda gli intervistati hanno risposto solo nel 9% dei casi indicando un limite di spesa di 100 euro, mentre per la quasi totalità non c’è un tetto predefinito prima di compiere un acquisto. Per il 61%, infatti, dipende da ciò che si cerca, per il 16% qualunque cifra va bene se si trova quello che si vuole, mentre un altro 8% non si pone limiti di spesa.

I ragazzi, inoltre, segnalano come preferiti per gli acquisti online la carta prepagata (35%) e PayPal (30%); seguono carta di credito (15%), contanti alla consegna (10%), wallet su smartphone (3%) e, infine, bitcoin e criptovalute (2%), sulle quali le idee sono confuse.

La maggioranza dei ragazzi, però, è concorde nell’indicare come maggiore vantaggio dell’uso della moneta elettronica tracciabilità (56%), legalità (44%), comodità e sicurezza (40%) e sostenibilità dal punto di vista economico e ambientale (31%).

Su cosa si intenda per pagamenti digitali, invece, nessun dubbio (o quasi): per il 61% significa pagare attraverso l’uso di carte e applicazioni e per il 35% pagare qualsiasi cosa senza contanti. Solo il 15% indica come risposta pagare con bitcoin o altre criptovalute.