Il mondo procede velocemente verso i pagamenti elettronici e l’Italia non fa eccezione, ma può modernizzarsi anche l’assegno?

Secondo Panini, il nuovo servizio di deposito da remoto del titolo cartaceo, convertito in digitale grazie alla nuova legge sulla compensazione basata su immagine (Check Image Truncation – CIT), non solo favorisce la modernizzazione di questo strumento di pagamento, ma anche efficienza, risparmi e opportunità di business.

Gli assegni vengono di solito depositati in filiale o mediante ATM e richiedono apparecchiature e software specializzati. È pensabile che il servizio venga portato presso i clienti delle banche?

È sicuramente possibile. La soluzione di Deposito da Remoto (Remote Deposit Capture, RDC) può funzionare con una componente software stand-alone, ma la tendenza internazionale e della maggior parte delle Banche, è fornire un’applicazione web-based, integrata nella suite di Corporate Banking offerta alla clientela aziendale. Il cliente-Azienda utilizza uno scanner per assegni specializzato, i cui driver e API sono solitamente scaricati e installati al momento dell'attivazione del servizio. L'utente non dovrà preoccuparsi di aggiornare l’applicazione, in quanto mantenuta dalla banca come parte dei propri servizi online. Lo scanner è uno strumento altamente professionale e facile da usare, per cui la maggior parte degli utenti familiarizzano con hardware e software nel giro di pochi minuti e iniziano a depositare assegni sul proprio conto già dal primo giorno.

Che vantaggi ci sono per i clienti nel breve e nel medio periodo? E per le banche?

Depositare gli assegni da remoto anziché consegnarli in filiale o portarli all’ATM garantisce un risparmio di tempo e costi legati allo spostamento evitato. Grazie all'eliminazione dei vincoli geografici, inoltre, l’RDC permette il consolidamento delle relazioni bancarie in essere.

La soluzione software per l’RDC resta un oggetto a sé stante o si può integrare con altri processi dell’amministrazione?

Un suo utilizzo più avanzato consente alle aziende di esportare i dati dall’applicazione di deposito in un formato che si possa importare, con l’eventuale aggiunta di informazione accessorie (es. identificativo cliente, numero di fattura ecc.), nel gestionale. Funzionalità più avanzate permettono, inoltre, di estrarre tali dati dalle fatture in modo automatico, ed eventualmente gestire le immagini delle fatture e degli assegni in un archivio digitale – un’occasione per ridurre drasticamente la movimentazione della carta in ambito aziendale.

Per quanto tempo è necessario conservare gli assegni cartacei?

A livello internazionale, dipende dalle norme in vigore localmente e, nei paesi in cui la legge non impone un termine, dall'accordo fra Banca e Cliente. In Italia la normativa richiede la conservazione del titolo fisico per sei mesi, anche se l’immagine digitale acquista pieno valore legale.

Panini sarà presente allo stand S 08 – per approfondimenti: [email protected]